Parole che condivido profondamente sperimentate sulla mia pelle.
Non si sceglie casualmente di studiare psicologia, c'è sempre un motivo più profondo, e a noi ignoto, che porta a scegliere questo percorso.
Un percorso che, nel mio caso, mi ha portata a prendermi cura di me, delle mie ferite e sofferenze, grazie all'incontro, a mia volta, di una "persona bella" che, come il passaggio del testimone di una staffetta, mi ha tramandato una nuova consapevolezza di me, di vita e mi ha insegnato che "NONOSTANTE TUTTO, IO OGGI POSSO ESSERE UNA PERSONA BELLA" perchè anzichè vivere le esperienze negative come vittima impotente, posso fare tesoro di quella sofferenza per essere una persona più empatica, sensibile, curiosa, con un "ascolto diverso" del dolore delle persone, che mi permette oggi di essere una psicoterapeuta. E tutto ciò non l'ho "ereditato" tramite parole o discorsi, ma attraverso l'esperienza diretta con una persona con altrettante speciali sensibilità.
La cura di se non termina mai, non si esaurisce nel proprio percorso di terapia, ma prosegue per tutta la vita, anche grazie al lavoro con i pazienti che permette di continuare ad ascoltarsi, a riflettere e lavorare su di sè, per essere sempre più terapeuti consapevoli del proprio mondo interiore e autentici di fronte ai propri pazienti.
Tutti hanno una possibilità per essere la versione migliore di loro stessi, NONOSTANTE le grandi sofferenze. Ognuno merita di farlo.
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